Perimplantite: cause e rimedi
Abbiamo chiesto al Dott. Emanuele De Martinis Terra, esperto in implantologia dentale di Pescara, di spiegarci in maniera chiara qualcosa in più sulla perimplantite .
Dottore perché l’impianto dentale si ammala?
L’impianto non si ammala, può soffrire delle problematiche che i denti e i tessuti di supporto subiscono, ossia la parodontite. Sugli impianti queste problematiche prendono il nome di perimplantite.
Quello della perimplantite è quindi un processo paragonabile alla parodontite che può avere un’evoluzione molto più veloce in quanto l’impianto non ha un sistema di difesa come invece ha il dente naturale con il suo spazio del legamento parodontale.
La superficie dell’impianto è estremamente ruvida e, nel momento in cui i batteri colonizzano tale superficie diventa molto difficile pulirla o detergerla. Al contrario di quanto si può fare sulle radici dei denti naturali con i trattamenti di levigatura radicolare per curare appunto la parodontite.
Fondamentale è quindi la pulizia post impianto proprio perché la perimplantite se trascurata può causare nel giro di uno o due anni il fallimento dell’impianto.
Il fallimento si ha, quindi, quando l’osso interno all’impianto è in gran parte o completamente perso.
Come si cura la perimplantite?
Innanzitutto occorre non arrivare alla perimplantite. Per non arrivarci occorre avere cura dei propri impianti. Gli impianti sono come dei “gioiellini in bocca” e bisogna attenersi alle istruzioni di igiene orale domiciliare che vengono fornite dal proprio dentista.
Quindi massima cura dell’igiene intorno agli impianti, controlli e periodiche sedute di igiene professionale in studio. Spesso il paziente pensa che gli impianti, essendo metallici, non debbano essere puliti e non si debbano fare le sedute di igiene professionale, ma, come spiegato prima, gli impianti sono più vulnerabili dei propri denti pertanto richiedono maggiore cura e prevenzione.
La prevenzione è dunque la primissima cosa. Se poi malauguratamente si dovesse verificare un problema di infezione superficiale intorno agli impianti, la cosiddetta mucosite, sarà facile con pulizie approfondite riuscire ad arginare il problema.
Qualora è invece già in atto la perimplantite, ossia si è già avuta una piccola perdita di osso intorno all’impianto, l’approccio spesso dovrà essere di tipo chirurgico e consiste nel cercare di detergere al massimo la superficie dell’impianto con applicazione di antibiotico locale ed eventualmente, anche se la letteratura scientifica è molto discorde, fare una rigenerativa dell’osso nel sito.
Talvolta la perimplantite viene diagnosticata ad un livello tale che il minor danno è quello di rimuovere l’impianto.
È semplice rimuovere l’impianto?
Rimuovere l’impianto non è mai semplice perchè a volte bisogna carotarlo, ossia rimuovere l’impianto e l’osso intorno con apposite frese, talvolta invece la quantità di osso perso è tanta e tale che la rimozione è veramente facile.
Se l’osso intorno all’impianto si è perso al 50 % conviene rimuoverlo perché un’ulteriore perdita può compromettere il nuovo inserimento di impianti.
In alcuni casi, se si riesce a preservare una quantità di osso adeguata, si può rimuovere l’impianto e contestualmente inserirne uno nuovo.
Per evitare insuccesso e paura, potrei scegliere una protesi mobile piuttosto che una protesi fissa su impianto?
Gli impianti hanno una percentuale di successo altissima intorno al 95 – 98%.
Quindi su 100 impianti inseriti forse 2 non vanno a buon fine, ma il dentista ha gli strumenti per diagnosticarlo precocemente nel primo mese pertanto è facile rimuoverli e sostituirli. Va specificato che il paziente non avverte alcun dolore o fastidio.
Quindi diciamo che la percentuale di successo si può avvicinare al 100%.
I problemi a distanza di tempo più frequenti sono, come abbiamo detto, la mucosite e la perimplantite che possono essere tranquillamente tenute sotto controllo se il paziente ha cura della propria bocca e degli impianti, pertanto non lo definirei un vero problema.
Un altro problema può essere quello di tipo meccanico consistente nella rottura delle componenti. Questo avviene se si scelgono impianti di qualità non adeguata e se il progetto protesico dei denti, che vengono montati sopra gli impianti, non è adeguato, altrimenti problematiche di questo tipo è difficile averle.
Sicuramente il comfort che si ha con gli impianti non è assolutamente paragonabile alla protesi mobile che talvolta, in rarissimi casi, può essere invece l’unica soluzione che il paziente può avere. Anche se ad oggi, avendo fatto l’implantologia passi da gigante, è rarissimo non riuscire a fare un piano di cura implantare ed essere costretti ad indossare una protesi totale removibile (alias dentiera).
Dott. Emanuele De Martinis Terra
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