Sbiancamento dei denti: cosa c’è da sapere
Sbiancamento dei denti: cosa c’è da sapere
Cos’è e perché si fa lo sbiancamento dei denti?
Lo sbiancamento dei denti è un trattamento odontoiatrico estetico.
I pigmenti di cibo, le bevande gassate o coloranti, come il vino rosso, il fumo, il caffè, oltre la scarsa igiene dentale, alcuni farmaci e lo stesso passare del tempo e l’età, compromettono la luminosità dei denti alterandone il colore e facendoli apparire più scuri e gialli.
Lo sbiancamento dentale si effettua dunque per migliorare l’estetica del sorriso e il colore dei denti.
Quanti tipi di sbiancamento esistono?
Lo sbiancamento dentale può essere professionale o domiciliare.
- Lo sbiancamento professionale si effettua in studio in totale sicurezza. In genere vengono utilizzati gel ad alta concentrazione di perossido d’idrogeno (tra il 25% e il 40%) o perossido di carbammide (una miscela di perossido di idrogeno e urea). L’azione del gel viene attivata o con la lampada a led o con il laser, così da avere un risultato più rapido ed efficace. Il trattamento dura un’ora, considerando l’applicazione e i tempi di posa.
- Lo sbiancamento domiciliare si effettua con l’uso di mascherine personalizzate le quali vengono realizzate, in studio, attraverso le impronte delle arcate dentali. All’interno della mascherina si applica il gel sbiancante a uso cosmetico con una concentrazione di perossido di idrogeno più bassa (tra lo 0.1% e il 6%) rispetto a quella utilizzata per lo sbiancamento professionale. Al paziente si affidano la gestione domiciliare delle procedure del trattamento e le istruzioni su come applicare il gel all’interno delle mascherine da indossare durante la notte. Il trattamento ha una durata di un massimo di due settimane a seconda del tipo di prodotto che viene utilizzato.
Qual è il migliore tipo di sbiancamento?
Il migliore sistema sbiancante è senza dubbio quello scelto dal proprio igienista dentale o dentista. Dopo un’accurata visita e anamnesi è possibile individuare e proporre al paziente la procedura sbiancante a lui più idonea per raggiungere il risultato atteso.
Come avviene lo sbiancamento dei denti? Facciamo un piccolo ripasso di chimica!
Lo sbiancamento dentale avviene attraverso l’utilizzo di agenti chimici che possono essere attivati e potenziati da sorgenti di luce quali led o laser. Il meccanismo di discolorazione si genera con l’azione del perossido di idrogeno, il quale si diffonde attraverso i prismi dello smalto e disgrega le molecole cromogene assorbite dallo smalto dei denti, causa delle discromie dentali.
Quanto dura l’effetto sbiancante?
L’effetto sbiancante secondo alcuni studi condotti ha una durata media di quindici mesi. Tuttavia, è dimostrato che abitudini viziate come il fumo di sigaretta o il consumo frequente di bevande e cibi cromogeni, diminuisce di gran lunga l’effetto nel tempo.
In seguito al trattamento si possono utilizzare prodotti domiciliari con formule specifiche in grado di mantenere meglio il risultato nel tempo.
C’è un limite di volte entro il quale si può fare un trattamento sbiancante?
È consigliabile non ripetere il trattamento prima di due anni.
Quando può essere fatto lo sbiancamento dei denti?
Lo sbiancamento dei denti può essere fatto solo dopo un’accurata anamnesi, un’attenta valutazione del caso e comunque dopo una seduta professionale di igiene orale.
Lo sbiancamento dei denti ha delle controindicazioni?Può essere dannoso per i denti?
Lo sbiancamento dentale è sconsigliato in caso di denti fratturati, abrasi o erosi, i quali potrebbero presentare una forte sensibilità.
Lo sbiancamento, è bene ricordare, agisce solamente su denti naturali. Corone protesiche, otturazioni e altro materiale da restauro non cambierà colore. In caso di ricostruzioni estetiche, estese, lo sbiancamento non avrà efficacia. Anche su elementi dentali con patologie in atto, lo sbiancamento dei denti è fortemente sconsigliato.
Non sono buoni candidati i pazienti poco collaborativi alla poltrona e soprattutto non attenti al mantenimento della propria igiene orale: un paziente poco dedito alla cura della sua salute orale, ad esempio con uno stato infiammatorio dei tessuti, pone il clinico nelle condizioni di non agire in sicurezza.
Lo sbiancamento sia professionale sia domiciliare non sono assolutamente dannosi per denti e smalto dentale. Sono procedure mediche collaudate e controllate da professionisti del settore. I prodotti utilizzati sono sicuri se consigliati dal proprio igienista dentale.
Non si può dire la stessa cosa dei prodotti sbiancanti fai da te.
Le donne in gravidanza possono eseguire un trattamento sbiancante ai denti?
Il trattamento sbiancante è sconsigliato alle donne in gravidanza o in allattamento.
Che differenza c’è tra pulizia e sbiancamento?
La seduta di igiene professionale è un trattamento il cui scopo è rimuovere i depositi di tartaro superficiali, sottogengivali e interdentali, ripristinando così lo stato di salute delle gengive. Con la seduta di igiene si rimuovono eventuali pigmentazioni superficiali, ad esempio macchie di fumo o caffè, ma non si modifica il colore di denti, cosa che invece avviene con il trattamento sbiancante.
Piccole raccomandazioni!
Subito dopo lo sbiancamento è raccomandata una dieta a base di cibi bianchi. Bisogna evitare fumo, caffè, tè, frutti rossi, succo di pomodoro, barbabietola e tutti cibi “coloranti”.
La maggior parte dei gel sbiancanti professionali sono addizionati con nitrato di potassio, fluoro e una parte di acqua per ovviare alla disidratazione dello smalto e causare un’eventuale sensibilità. Tuttavia, è possibile che durante o in seguito al trattamento sbiancante si possa avvertire una sensibilità più o meno moderata. La temporanea sensibilità si può risolvere con l’applicazione di mousse desensibilizzanti e/o l’utilizzo di dentifrici e collutori specifici a uso domiciliare
Infine delle curiosità!
Esistono rimedi naturali che hanno effetto sbiancante, ma naturale non sempre è sinonimo di sicurezza!
Per esempio, il bicarbonato di sodio è sicuramente uno dei rimedi casalinghi più noto, ma la sua azione sbiancante viene esercitata per abrasione danneggiando la struttura dello smalto! La stessa cosa si può dire del limone, un altro rimedio naturale sì, ma essendo una sostanza molto acida può creare erosioni sulla superficie dello smalto
La miglior cosa rimane sempre quella di chiedere all’esperto!