La Gnatologia è una branca dell’odontoiatria che studia la fisiologia e fisiopatologia del complesso cranio-cervico-mandibolare.
Nello specifico si occupa della gestione clinica del dolore oro-cranio-cervico-facciale e dei disordini cranio mandibolari che interessano articolazioni temporo-mandibolari, muscoli masticatori e relative strutture associate.
L’eziopatogenesi dei disordini temporomandibolari (DTM) è multifattoriale; a far scattare i DTM intervengono fattori morfologici, ormonali, emotivi.
I sintomi più frequenti sono:
- dolore ai muscoli masticatori in regione preauricolare e a livello dell’articolazione temporo mandibolare (ATM)
- limitazione o alterazione della funzione mandibolare (difficoltà ad aprire correttamente la bocca senza sforzo o dolore)
- “rumori articolari
- dolore facciale diffuso
- cefalea o nevralgia
- vertigini
- acufeni
- ipoacusia
- cervicalgia
- brachialgia
- tensione muscolare del distretto cranio-cervicale
Spesso l’insorgenza dei DTM dipende da un evento traumatico scatenante:
- trauma diretto o indiretto a livello delle strutture orofacciali (cadute, urti, incidenti stradali)
- microtraumi provocati da sovraccarico parafunzionale (bruxismo, serramento).
Nel tempo, per spiegare le cause dei DTM, i professionisti hanno proposto varie teorie: la più comune è il ruolo dell’occlusione dentale
Oggi sappiamo con certezza che i DTM sono una patologia “artrosica” da sovraccarico.
Per curare i disordini temporomandibolari non è sufficiente riallineare i denti.
Il ruolo dell’occlusione dentale è stato completamente sminuito non avendo fondamento scientifico e anatomico. Tutte le terapie ortodontiche, protesiche e di correzione occlusale sono state giudicate non corrette per la cura dei DTM.
Il percorso diagnostico e terapeutico prevede procedure conservative e minimamente invasive.
Si rende necessario un intervento multidisciplinare, nel quale più specialisti, coordinati in equipe, affrontano le diverse problematiche. Alla figura dell’ortognatodontista si affiancano l’otorinolaringoiatra, il fisioterapista, il logopedista e lo psicoterapeuta.
Solo in caso di insuccesso dell’approccio conservativo della gnatologia prendiamo in considerazione la chirurgia dell’articolazione temporo-mandibolare.
Dott.ssa Clara Sborgia