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Anoressia e bulimia: danni sui denti

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Anoressia e bulimia: danni sui denti

Anoressia e bulimia: danni sui denti

Conoscere i danni che i disturbi alimentari, come l’anoressia e la bulimia, possono provocare sui denti e sulla salute orale è molto importante per prevenire conseguenze serie, come la perdita dei denti.

Ma soprattutto, conoscere i danni provocati dai disturbi alimentari sulla propria bocca, può aiutare a prevenire o fermare l’evolversi di patologie gravi come l’anoressia e la bulimia.

Conosci davvero i danni provocati dall’anoressia o dalla bulimia sui denti?

C’è un legame molto stretto tra anoressia e bulimia e le problematiche del cavo orale.

I danni più manifesti di queste patologie su denti e bocca sono:

  • Erosione dentale e discromie
  • Lesioni cariose
  • Aumento della sensibilità
  • Assottigliamento, frattura ed accorciamento dei margini degli incisivi
  • Alterazioni estetiche e invecchiamento facciale

Erosione dentale e discromie

Uno dei comportamenti comuni e specifici dei disturbi alimentari, specie in caso di bulimia, è il vomito autoindotto: causa principale delle patologie orali.

Basti pensare all’acidità dei succhi gastrici, motivo della demineralizzazione dei denti.

I succhi gastrici (nell’atto di vomitare) si accumulano tra le papille della lingua che muovendosi portano le sostanze acide ad annidarsi nelle microporosità della struttura dentale. In questo modo inizia il processo di demineralizzazione e l’erosione del tessuto dentario.  

Il numero di episodi di vomito autoindotto è quindi direttamente proporzionale all’accelerazione, in maniera progressiva e irreversibile, dell’erosione dentale, oltre che dell’ingiallimento dei denti (discromie).

Errore comune e molto frequente è quello di lavarsi i denti, subito dopo l’episodio di vomito, al fine di eliminare il sapore sgradevole. Lo spazzolamento fatto in maniera spesso troppo energico provoca ulteriore danneggiamento all’integrità dello smalto.

Lesioni cariose

Dunque, la perdita di sostanze dure del dente (erosione dentale) è la più frequente e precoce delle manifestazioni di queste patologie ed è causa di altri effetti indesiderati sui denti.

Come, ad esempio, il manifestarsi di lesioni cariose. L’eccessiva quantità di zuccheri consumati, l’erosione dentale e una igiene orale spesso compulsiva e non accurata, facilitano il rischio di sviluppare carie.

Aumento della sensibilità

Nel momento in cui lo smalto perde la sua integrità, risultando gravemente danneggiato, viene meno la sua funzione protettiva. Il dente rimane con ampie aree di dentina scoperte così da provocare l’aumento della sensibilità a freddo e caldo.

Assottigliamento, frattura ed accorciamento dei margini degli incisivi

L’ assottigliamento, le possibili fratture dei denti e l’accorciamento dei margini degli incisivi sono altre conseguenze provocate da gravi disturbi alimentari.

Gli elementi dentali più direttamente colpiti da erosione sono i denti anteriori, gli incisivi. Questo sia perché gli incisivi sono i più sottili e quindi più fragili sia per la posizione assunta dal paziente nel vomitare.

L’erosione interessa da principio le superfici palatali/linguali interne; gli incisivi cominciano ad apparire seghettati, i margini si sfaldano fino ad arrivare a fratturarsi.

Alterazioni estetiche e invecchiamento facciale

In assenza di prevenzione e cure, anche i premolari e i molari (gli elementi latero-posteriori) possono perdere tessuto e arrivare a perdere le cuspidi. La conseguenza è l’appiattimento dei denti, la diminuzione della dimensione verticale e della capacità masticatoria (masticazione di tipo ruminante).

Con la continua perdita di tessuto, i denti si accorciano e il sorriso perde armonia ed estetica. La perdita di supporto verticale e orizzontale dei tessuti peri-orali porta il paziente, affetto da gravi disturbi del comportamento alimentare, ad assumere un aspetto senescente, “anziano”.

Si avrà dunque alterazione estetica e invecchiamento facciale.

Il ruolo dell’odontoiatra

Sappiamo che i disturbi del comportamento alimentare (DCA) sono malattie complesse determinate da disagio psichico ed emotivo e, proprio perché tali, presuppongono trattamenti che abbiano un approccio multidisciplinare di più specialisti così da garantire un percorso di cura appropriato.

La precocità della diagnosi può senza dubbio essere determinante per intraprendere un percorso di guarigione e proprio l’odontoiatra, come già detto, può risultare il primo professionista della salute ad individuare segnali di anoressia e bulimia in pazienti che ne sono affetti, ma che generalmente lo nascondono.

Dunque, l’odontoiatra fa parte della equipe medica in grado di condurre il paziente alla guarigione. Il suo ruolo, oltre a quello di “sentinella”, è quello di monitorare l’andamento della malattia all’interno del cavo orale e di prevenire danni sempre più seri.

Cosa può fare l’odontoiatra?

L’odontoiatra, insieme all’igienista dentale, può innanzitutto dare qualche consiglio, come ad esempio:

  • evitare cibi cariogeni e quindi consigliare una alimentazione più adeguata,
  • non spazzolare i denti subito dopo l’episodio di vomito per non aumentare i danni sullo smalto demineralizzato,
  • utilizzare collutori al fluoro per sciacquare la bocca dopo l’episodio di vomito,
  • spazzolare i denti con setole morbide o solo con acqua o con dentifrici non abrasivi al fluoro per proteggerli dai succhi gastrici acidi.

A livello pratico, l’odontoiatra avrà cura di:

  • monitorare costantemente l’evoluzione della patologia sul piano odontoiatrico attraverso visite cadenzate in modo da intercettare possibili lesioni e curarle in maniera tempestiva e appropriata,
  • diminuire la ipersensibilità dentinale attraverso l’applicazione di soluzioni desensibilizzanti (come il fluoro),
  • eseguire regolari e scrupolose igieni dentali professionali,
  • rallentare e contenere l’erosione dentale, ricostruire denti fratturati con ricostruzioni in materiale composito o con faccette dentali,
  • in casi più complessi ricorrere a lavori protesici per garantire le funzioni masticatorie ed estetiche del paziente.

In conclusione

Le persone che soffrono di disturbi comportamentali dell’alimentazione in Italia sono 3 milioni, di cui 2,3 milioni sono adolescenti.

L’adolescenza risulta essere il periodo di vita in cui il rischio di sviluppare una di queste patologie è il più alto. In prevalenza l’età media è compresa tra i 12 e i 25 anni, ma purtroppo non sono da escludere casi in cui l’età si abbassa ulteriormente sino ad arrivare a ragazzini di 8-9 anni.

Ciò non esclude che queste malattie colpiscano o perdurino anche in persone adulte.

I nostri Centri odontoiatrici si sentono in dovere di informare e sensibilizzare su questa grave patologia, complessa e difficile da gestire, per rendere sempre più consapevole chi ne è affetto ma anche chi è vicino a chi soffre di disturbi del comportamento alimentare che le soluzioni per uscirne ci sono.

Riteniamo che la salute della bocca possa giovare sulla percezione di sé e aiutare il paziente anoressico o bulimico, a migliorare o modificare il rapporto malato con la propria immagine esteriore e interiore.

Occorre ricordare sempre che la salute è un bene prezioso che va preservata.


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Articolo a cura della redazione del Centro Odontoiatrico Avanguardia